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Tra i santuari del Gargano

Da San Marco in Lamis a Monte Sant’Angelo passando per San Giovanni Rotondo


Il Gargano non è solo mare, sole e natura. E’ anche ricerca spirituale, grazie alla presenza di importanti e antichi santuari cristiani, echi di un tempo in cui questa zona protesa sul mare doveva confrontarsi con minacce e invasioni dall’Oriente. Un itinerario che parte d San Marco in Lamis e passando per San Giovanni Rositano (dove operò e divenne noto padre Pio) arriva a Monte Sant’Angelo. Un viaggio tra rocche, chiese e rioni medievali, vestigia di un epoca che rimasta impressa su queste terre nonostante i secoli.
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immagine della tappa a San Marco in Lamis

Immagine di San Marco in Lamis Il Comune, nel foggiano, fa parte del Parco Nazionale del Gargano. Fondato nel X secolo da pastori in fuga dalle incursioni saracene, conserva ancora oggi tracce e testimonianze dei pellegrini che si recavano al Santuario di S. Michele a Monte Sant’Angelo. Tra i conventi da visitare c’è il convento di San Matteo Apostolo, costruito dai Longobardi. Altro santuario da vedere è sicuramente il Santuario di Santa Maria di Stignano , sulla Via Francigena. Posto anch’esso sulla Via Francigena, il Santuario di San Matteo sul Gargano è divenuto nel tempo un centro di riferimento spirituale per tutti i pellegrini.

immagine della tappa b San Giovanni Rotondo

Immagine di San Giovanni Rotondo A 11 chilometri e mezzo da San Marco in Lamis c’è San Giovanni Rotondo. Centro delle colline garganiche posto a dominio della pianura è un noto centro religioso, meta di pellegrinaggi. Famoso nel mondo per ospitare le spoglie di padre Pio. Da visitare c’è l’interessante Chiesa gotica di S. Onofrio  , del XIV secolo, e l’antico Battistero di S. Giovanni,detto la Rotonda per la sua forma circolare, da cui prende il nome l’abitato. Nel Convento cappuccino di S. Maria delle Grazie dimorò Padre Pio da Pietralcina (1887-1968), poi sepolto nella chiesa che ora porta il suo nome. Del complesso fa parte anche l’ospedale Casa sollievo della sofferenza. Al centro dell’abitato sorge la seicentesca Chiesa di S. Orsola.

immagine della tappa c Monte Sant'Angelo

Immagine di Monte Sant'Angelo A 25 chilometri lungo la SS272 sorge Monte Sant’Angelo. Nell’abitato, sviluppatosi nel Medioevo attorno al Santuario di S. Michele, è di grande interesse il rione Junno, risalente al XVII secolo, che si snoda lungo i margini di un precipizio. Per gli amanti del folklore è da vedere senz’altro il Museo delle arti e tradizioni garganiche G. Tancredi che comprende una serie di attrezzature da lavoro e di manufatti che testimoniano la vita e le arti delle popolazioni del promontorio. Il già citato santuario di S. Michele è preceduto da una piazzetta dominata dal campanile, eretto nel Duecento. La chiesa originaria era della fine del V secolo. Poco distante si trovano la chiesa di S. Pietro, del XII secolo e la Tomba di Rotari, sorta nel XII secolo come battistero, fu poi sopraelevata. L’architrave del portale è decorato da rilievi con scene della Passione e della Resurrezione. All’estremità dell’abitato, lungo via G. D’Angiò, si ergono le affascinanti rovine del Castello, possesso, nel corso del tempo, di Normanni e Aragonesi.

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